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Il Governo ha approvato il DEF 2017 e il D.L. bilancio, sisma e sviluppo

Roma, 13 aprile 2017 – L’11 aprile 2017 il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, ha approvato il Documento di economia e finanza (DEF) 2017 e un Decreto Legge contenente disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi in favore delle zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo.
"Questo Def rappresenta un elemento di forte continuità con le politiche del governo di questi anni, e prefigura un'economia che continua a crescere e una finanza pubblica che continua ad aggiustarsi pur in un contesto internazionale difficile. Insieme al Piano nazionale per le riforme ribadisce che la crescita va cercata nel lungo termine. Le riforme continuano e in questo Pnr le misure nuove sono molto importanti". Così il ministro Padoan ha presentato, in un video diffuso sul canale YouTube del MEF, le misure approvate dal Governo.
"Nel Def ci sono anche altre misure di aggiustamento con cui raggiungere pienamente gli obiettivi fissati dall'Europa. Ci sono misure espansive legate all'investimento per la ricostruzione delle zone sismiche, ci sono misure di finanza per la crescita per la competitività. C'è poi un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che prefigura una pianificazione a lungo termine di un ammontare considerevole di risorse egli investimenti per la crescita, le infrastrutture e la tecnologia", ha concluso.

 

L’obiettivo prioritario del Governo – e della politica di bilancio delineata nel DEF – resta dunque quello di innalzare stabilmente la crescita e l’occupazione, nel rispetto della sostenibilità delle finanze pubbliche.
Per il 2017 è confermata la previsione di crescita dell’1,1% grazie ai risultati attesi dalle riforme avviate negli anni precedenti.
È intenzione del Governo continuare nel solco delle politiche economiche adottate sin dal 2014, volte a liberare le risorse del Paese dal peso eccessivo dell’imposizione fiscale e a rilanciare al tempo stesso gli investimenti e l’occupazione, nel rispetto delle esigenze di consolidamento di bilancio.
In merito alle clausole di salvaguardia, tuttora previste per il 2018 e il 2019, il Governo intende sostituirle con misure sul lato della spesa e delle entrate, comprensive di ulteriori interventi di contrasto all’evasione. Tale obiettivo sarà perseguito nella Legge di Bilancio per il 2018. In prospettiva, il Governo avrà un ruolo attivo insieme ad altri partner europei sull’evoluzione delle regole di governance economica comune, in vista di un percorso di aggiustamento compatibile con l’esigenza di sostenere la crescita e l’occupazione.
Il Governo ritiene prioritario proseguire nell’azione di rilancio degli investimenti pubblici. Per conseguire una maggiore efficienza e razionalizzazione della spesa per investimenti si ritiene necessario intervenire per migliorare la capacità progettuale delle amministrazioni e delle stazioni appaltanti per la realizzazione di opere pubbliche.

TAVOLA I.3: INDICATORI DI FINANZA PUBBLICA (in percentuale del PIL)(1)
  2015 2016 2017 2018 2019 2020
QUADRO PROGRAMMATICO
Indebitamento netto -2,7 -2,4 -2,1 -1,2 -0,2 0,0
Saldo primario 1,5 1,5 1,7 2,5 3,5 3,8
Interessi 4,1 4,0 3,9 3,7 3,7 3,8
Indebitamento netto strutturale(2) -0,5 -1,2 -1,5 -0,7 0,1 0,0
Variazione strutturale 0,3 -0,7 -0,3 0,8 0,8 -0,1
Debito pubblico (lordo sostegni)(3) 132,1 132,6 132,5 131,0 128,2 125,7
Debito pubblico (netto sostegni)(3) 128,5 129,1 129,1 127,7 125,0 122,6
Obiettivo per la regola del debito(4)           123,7
Proventi da privatizzazioni 0,4 0,1 0,3 0,3 0,3 0,3
QUADRO TENDENZIALE
Indebitamento netto -2,7 -2,4 -2,3 -1,3 -0,6 -0,5
Saldo primario 1,5 1,5 1,5 2,4 3,1 3,4
Interessi 4,1 4,0 3,9 3,7 3,7 3,8
Indebitamento netto strutturale(2) -0,5 -1,1 -1,6 -0,7 -0,2 -0,4
Variazione strutturale 0,3 -0,6 -0,5 0,9 0,5 -0,1
Debito pubblico (lordo sostegni)(3) 132,1 132,6 132,7 131,5 129,3 127,2
Debito pubblico (netto sostegni)(3) 128,5 129,1 129,3 128,2 126,0 124,1
MEMO: Draft Budgetary Plan 2017 (ottobre 2016)
Indebitamento netto tendenziale   -2,4 -2,3 -1,2 -0,2  
Indebitamento netto strutturale(2)   -1,2 -1,6 -0,7 -0,2  
Debito pubblico(5)   132,8 132,6 130,1 126,7  
MEMO: NOTA AGGIORNAMENTO DEL DEF 2016 (settembre 2016)
Indebitamento netto -2,6 -2,4 -2,0 -1,2 -0,2  
Saldo primario 1,5 1,5 1,7 2,4 3,2  
Interessi 4,2 4,0 3,7 3,6 3,4  
Indebitamento netto strutturale(2) -0,7 -1,2 -1,2 -0,7 -0,2  
Variazione strutturale 0,2 -0,5 0,0 0,5 0,6  
Debito pubblico(5) 132,3 132,8 132,5 130,1 126,6  
PIL nominale tendenziale (val. assoluti x 1.000) 1.645,4 1.672,4 1.709,5 1.758,6 1.810,4 1.861,9
PIL nominale programmatico (val. assoluti x 1.000) 1.645,4 1.672,4 1.710,6 1.757,1 1.809,3 1.860,6
  • (1) Eventuali imprecisioni derivano da arrotondamenti.
  • (2) Al netto delle una tantum e della componente ciclica.
  • (3) Al lordo ovvero al netto delle quote di pertinenza dell’Italia dei prestiti a Stati membri dell'UEM, bilaterali o attraverso l'EFSF, e del contributo al capitale dell'ESM. A tutto il 2016 l'ammontare di tali quote è stato pari a circa 58,2 miliardi, di cui 43,9 miliardi per prestiti bilaterali e attraverso l'EFSF e 14,3 miliardi per il programma ESM (cfr. Banca d’Italia, bollettino statistico ‘Finanza pubblica: fabbisogno e debito’ del 15 marzo 2017). Nel 2015 e 2016, le stime provvisorie del debito pubblico pubblicate lo scorso marzo da Banca Italia sono lievemente incrementate (circa 200 milioni per anno) a fronte di ordinarie revisioni statistiche. Le stime considerano proventi da privatizzazioni e ulteriori risparmi destinati al Fondo ammortamento pari allo 0,3 per cento del PIL annuo nel periodo 2017-2020. Le stime programmatiche scontano l’ipotesi di una uscita graduale dalla Tesoreria Unica solo a partire dal 2021. È ipotizzata inoltre una riduzione delle giacenze di liquidità del MEF per quasi 0,7 per cento del PIL nel 2017, oltre 0,1 per cento di PIL nel 2018 e nel 2019. Le stime considerano una previsione di crescita dell'indice dei prezzi armonizzati (HICP) dell'Area dell'Euro pari a 1,5 per cento nel 2017, 1,3 per cento nel 2018, 1,5 per cento nel 2019 e 1,7 per cento nel 2020; e dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) pari a 1,2 per cento nel 2017, 1,6 per cento nel 2018, 1,5 per cento nel 2019 e 2,0 per cento nel 2020. Nello scenario programmatico, la crescita attesa dell’indice FOI è pari a 1,5 per cento nel 2018, 1,4 per cento nel 2019 e 2,2 per cento nel 2020.
    Lo scenario dei tassi di interesse utilizzato per le stime si basa sulle previsioni implicite derivanti dai tassi forward sui titoli di Stato italiani del periodo di compilazione del presente documento.
  • (4) Livello del rapporto debito/PIL che assicurerebbe l’osservanza della regola sulla base della dinamica prevista al 2020 (criterio forward-looking). Per ulteriori dettagli si veda il Paragrafo III.6.
  • (5) Al lordo ovvero al netto delle quote di pertinenza dell’Italia dei prestiti a Stati membri dell'UEM, bilaterali o attraverso l'EFSF, e del contributo al capitale dell'ESM. Le stime considerano proventi da privatizzazioni e ulteriori risparmi destinati al Fondo ammortamento pari allo 0,5 per cento del PIL negli anni 2017-2018 e allo 0,3 per cento del PIL nel 2019.

Il DEF è previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009 e si compone di tre sezioni:

  • Sezione I: Programma di Stabilità dell’Italia;
  • Sezione II: Analisi e tendenze di finanza pubblica;
  • Sezione III: Programma Nazionale di Riforma (PNR)

Il Documento è completato da alcuni allegati.
Il DEF viene trasmesso alle Camere che devono esprimersi sugli obiettivi programmatici, sulle strategie di politica economica e sul programma di riforme. Dopo il passaggio parlamentare ed entro il 30 aprile il Programma di Stabilità e il Programma Nazionale di Riforma saranno inviati al Consiglio dell’Unione europea e alla Commissione europea.

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