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Legge di bilancio 2017

 
 

 La manovra per il 2017 approvata dal Parlamento ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo e l’occupazione mantenendo la finanza pubblica sotto controllo. La nuova legge di bilancio, la prima che in base alla riforma dei provvedimenti contabili incorpora anche la legge di stabilità, è in vigore dal primo gennaio 2017.

Gli interventi puntano a “mettere benzina” nel motore della crescita attraverso la riduzione delle tasse e l’aumento delle spese per investimenti. Allo stesso tempo sono stanziate risorse per sostenere le famiglie in difficoltà e migliorare l’inclusione sociale. Nel complesso la manovra contiene misure espansive pari a 27,03 miliardi netti nel 2017 (a livello di indebitamento netto) di cui 16,515 miliardi di minori entrate e 10,524 miliardi di maggiori spese.

Gli interventi sono coperti finanziariamente per 15,043 miliardi, di cui 11,242 miliardi di entrate aggiuntive e 3,801 di minori spese. Le entrate aggiuntive non vengono da un incremento delle imposte ma dall’ampliamento della base imponibile conseguito con iniziative di contrasto all’evasione dell’IVA, da misure una tantum che accompagnano processi di riforma della riscossione (tra cui la cosiddetta “rottamazione” delle cartelle di riscossione prevista dal Decreto-Legge fiscale 22 ottobre 2016, n. 193 convertito con modificazioni dalla L. 1 dicembre 2016, n. 225) e semplificazione degli adempimenti, dalla vendita delle frequenze radioelettriche della banda larga. I restanti 11,996 miliardi derivano dall’utilizzo dei margini di bilancio disponibili tra indebitamento netto tendenziale e indebitamento netto programmatico, secondo quanto autorizzato dal Parlamento in considerazione delle spese per gli eventi sismici e per la gestione del fenomeno di arrivo dei migranti.

Nel 2017 prosegue il consolidamento dei conti pubblici: il deficit è previsto collocarsi al 2,3% del prodotto interno lordo, in miglioramento rispetto al 2,4% stimato per il 2016, mentre il rapporto debito/PIL è previsto in contrazione rispetto al 2016.

Le misure espansive comprendono sgravi fiscali sulle ristrutturazioni edilizie, sugli adeguamenti energetici, sugli adeguamenti alle norme antisismiche; risorse per l’incremento degli investimenti pubblici, destinate alla realizzazione di infrastrutture e messa in sicurezza del territorio; il sostegno agli investimenti privati con particolare riguardo alle piccole e medie imprese e alle start up innovative e alle spese per adeguare i processi produttivi all’innovazione tecnologica; interventi per attrarre gli investimenti dall’estero, incentivi alla produttività, misure a favore della famiglia e per il sostegno della natalità, interventi per far fronte all’emergenza sismica, i fondi per il rinnovo del contratto del pubblico impiego dopo 7 anni di blocco.

In campo fiscale, oltre alla cancellazione delle norme che disponevano aumenti di Iva e accise per oltre 15 miliardi, va ricordato che nel 2017 scatterà la riduzione dell’aliquota Ires (imposta sul reddito delle società) dal 27,5% al 24%, legiferata con la legge di stabilità 2016.

Effetti della manovra di finanza pubblica 2017- 2019 netto consolidamenti - Indebitamento netto (milioni di euro)
  Indebitamento netto
2017 2018 2019
INTERVENTI 27.039 23.590 24.715
MINORI ENTRATE 16.515 9.586 9.370
MAGGIORI SPESE 10.524 14.004 15.345
- DDL Bilancio 10.524 13.359 15.345
- DL Fiscale 0 645 0
COPERTURE 15.043 17.006 21.931
MAGGIORI ENTRATE 11.242 13.605 13.883
- DDL Bilancio 6.982 8.292 10.130
- DL Fiscale 4.260 5.313 3.753
MINORI SPESE 3.801 3.402 8.048
SALDO FINALE -11.996 -6.584 -2.784
VARIAZIONE NETTA ENTRATE -5.273 4.019 4.513
VARIAZIONE NETTA SPESE 6.723 10.602 7.297

 Le principali misure

ADEGUAMENTI SISMICI

La manovra introduce la detrazione del 50% per le spese sostenute per interventi antisismici su edifici localizzati nelle zone ad elevata pericolosità per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021 e per un importo complessivo pari a 96.000 euro per ogni anno. L’agevolazione si applica sugli immobili adibiti ad abitazione e ad attività produttive ed è ripartita in 5 rate annuali di pari importo; può essere elevata fino all’80% se gli interventi realizzino un miglioramento della classe di rischio sismico. Nel caso di interventi antisismici sulle parti comuni degli edifici la detrazione viene elevata fino all’85%, a seconda del miglioramento della classe di rischio. Tra le novità vi è anche la possibilità di cedere il credito derivante dalla detrazione per gli interventi nelle parti condominiali ai fornitori che hanno effettuato l’intervento.

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RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

Nel disegno di Legge di Bilancio viene riconosciuta anche alle spese sostenute nel 2017 per interventi di riqualificazione energetica la detrazione fiscale del 65% da suddividere in 10 rate annuali. Inoltre si dispone la proroga al 31 dicembre 2021 della detrazione per interventi di efficienza energetica realizzati nelle parti comuni degli edifici condominiali. In questo caso il bonus fiscale può raggiungere anche il 75% qualora gli interventi siano di ampia portata e consentano di migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva. La detrazione si applica su un ammontare complessivo di spesa non superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio. Le detrazioni sono fruibili anche dagli Istituti autonomi per le case popolari.

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RISTRUTTURAZIONE IMMOBILI

La detrazione Irpef del 50% da scontare in 10 quote annuali nella dichiarazione dei redditi viene prorogata alle spese per le ristrutturazioni edilizie sostenute nell’anno 2017 (fino a 96.000 euro per unità immobiliare). Viene prorogata anche la detrazione fiscale del 50% sull’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici di classe energetica elevata, riconosciuta su spese sostenute nel 2017 fino a 10.000 euro, destinati all’arredo degli immobili oggetto di ristrutturazione. La detrazione si sconta in 10 rate annuali.

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SOSTEGNO ALLE PMI

Il provvedimento proroga la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’ che prevede finanziamenti per impianti e beni strumentali. La misura è molto apprezzata ed utilizzata dalle PMI, soprattutto del settore manifatturiero. Ad oggi l’ammontare e i finanziamenti concessi da banche e assicurazioni in base alla nuova Sabatini è di circa 3,2 miliardi e si arriva a 4 miliardi considerando le prenotazioni degli ultimi mesi. Sono oltre 12.000 le domande complessivamente presentate da parte di 8.700 imprese. Tra le misure a favore delle PMI vi è anche il rifinanziamento per 900 milioni per il 2017 del Fondo di garanzia. Sono anche previste, a decorrere dal 2017, maggiori agevolazioni all’investimento in start-up e PMI innovative e a vocazione sociale.

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RICERCA E SVILUPPO

Il credito di imposta sulle spese che rientrano in questa categoria viene potenziato passando dal 25% al 50% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti in ricerca e sviluppo realizzati nei tre anni precedenti. L’importo massimo del beneficio annuale passa da 5 milioni e 20 milioni. Inoltre si estende la platea dei beneficiari prevedendo che il credito di imposta sia riconosciuto anche alle attività di ricerca svolte da imprese italiane in base a contratti di committenza con imprese residenti o localizzate in altri Paesi dell’Unione europea.

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SUPER E IPER AMMORTAMENTO

La manovra proroga il super-ammortamento del 140% sull’acquisto di beni strumentali nuovi al 31 dicembre 2017 o fino al 30 giugno 2018 a condizione che entro il 31 dicembre 2017 l’ordine di acquisto sia stato accettato dal venditore e sia stato pagato almeno fino al 20%. Per favorire i processi di innovazione in chiave ‘Industria 4.0’ è prevista una maggiorazione dell’ammortamento al 250%, il cosiddetto Iperammortamento per gli investimenti in economia digitale.

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PIR

Con la Legge di Bilancio vengono introdotti i Piani individuali di risparmio (PIR). L’obiettivo del provvedimento è di canalizzare il risparmio delle famiglie verso investimenti produttivi di lungo termine, favorendo in questo modo la crescita del sistema imprenditoriale italiano. I risparmiatori, persone fisiche, che indirizzano le loro risorse verso strumenti finanziari di imprese industriali e commerciali italiane ed europee radicate nel territorio italiano, beneficeranno di un incentivo fiscale importante: esenzione dalle imposte dei proventi derivanti da tali investimenti. Condizione per accedere all’agevolazione è quella di mantenere l’investimento per almeno 5 anni.

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VISTO PER INVESTITORI

Prendendo ispirazione dalle esperienze degli altri Paesi membri dell’Unione europea, viene introdotta una disciplina in materia di immigrazione che faciliti l’attrazione di investimenti in Italia. Verrà rilasciato un visto e il relativo permesso di soggiorno a chi investe nel capitale di un’impresa italiana almeno 1 milione di euro oppure acquista titoli di Stato per almeno 2 milioni di euro (con obbligo di mantenere l’investimento per minimo 2 anni). Riceve il visto anche chi effettua una donazione nel settore della cultura o della ricerca scientifica per un importo non inferiore ad 1 milione di euro.

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RIENTRO “CERVELLI IN FUGA”

La manovra rende permanente l’agevolazione fiscale per favorire il rientro in Italia di docenti universitari e ricercatori residenti all’estero, che altrimenti si sarebbe esaurita nel 2017. Con l’agevolazione i redditi percepiti sono tassati per il 10% del totale, mentre il restante 90% è esente. Lo sconto fiscale spetta per l’anno d’imposta in cui il ricercatore diviene residente più i successivi 3. A partire dal 2017, inoltre, i lavoratori ad alta specializzazione o manager che trasferiscono la residenza in Italia e si impegnano a rimanervi, non verseranno le imposte sul 50% del reddito prodotto nel nostro Paese. Il beneficio è esteso anche ai cittadini di Stati diversi da quelli appartenente all’Unione Europea, con i quali siano in vigore convenzioni sullo scambio di informazioni in materia fiscale.

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APE

A decorrere dal primo maggio 2017, in via sperimentale fino a 31 dicembre 2018, è istituito l’anticipo pensionistico (APE), che consente di lasciare il lavoro anticipatamente ai soggetti con almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi e che maturano il diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi. L’anticipo pensionistico viene erogato da un istituto finanziatore in quote mensili. La domanda deve essere presentata all’INPS. La restituzione del prestito avviene dal momento in cui si matura il diritto alla pensione, con rate mensili e per 20 anni. Il prestito è coperto da una polizza assicurativa obbligatoria. La durata minima dell’APE è pari a 6 mesi. L’entità minima e massima del prestito pensionistico sarà stabilito con un successivo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Entro il 31 dicembre 2018 il Governo verifica i risultati della sperimentazione al fine della eventuale prosecuzione della prestazione.

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NUOVA SALVAGUARDIA E LAVORATORI PRECOCI

È prevista una nuova salvaguardia per oltre 25.000 soggetti che potranno andare in pensione con le regole antecedenti la riforma Fornero. Dal primo maggio 2017 i lavoratori che hanno almeno 12 mesi di contributi per periodi di lavoro effettuati prima del raggiungimento del diciannovesimo anno di età e che si trovano in condizioni di difficoltà – sono in disoccupazione, assistono un familiare disabile, hanno una riduzione della capacità lavorativa - possono andare in pensione con 41 anni di contributi, quindi anticipatamente rispetto al requisito della legge Fornero.

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QUATTORDICESIMA

La quattordicesima aumenta mediamente del 30% per le pensioni fino a 750 euro al mese e viene estesa ai pensionati con reddito fino a 2 volte il minimo Inps (circa 1.000 euro). Diventano così circa 3,2 milioni i soggetti che dal 2017 percepiranno la quattordicesima mensilità. Di essi, 2 milioni già la ricevevano e avranno un aumento. Per 1,2 milioni di persone sarà un beneficio nuovo. Un lavoratore dipendente con reddito non superiore a 750 euro (una volta e mezza il minimo Inps) e fino a 15 anni di contributi riceverà 437 euro. Se ha versato fino a 25 anni di contributi riceverà 546 euro, con contributi oltre 25 anni riceverà 655 euro. Con un reddito da 1,5 a 2 volte il minimo Inps si riceverà la quattordicesima (che prima non avevano) di importo da 336 euro a 504 euro.

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APE SOCIALE

L’anticipo pensionistico (APE) sociale è una ‘prestazione ponte’ che si rivolge alle categorie di lavoratori in condizioni di difficoltà con almeno 30 anni di contributi versati: disoccupati privi di ammortizzatori sociali, soggetti con invalidità accertata superiore o uguale al 74%, coloro che assistono familiari gravemente disabili. Possono accedere all’APE sociale anche i lavoratori impegnati in attività particolarmente pesanti e impegnative (tra cui operai del settore estrattivo o dell’edilizia, autisti di mezzi pesanti, infermieri, insegnanti di asilo, facchini) con almeno 36 anni di contributi. Questi soggetti riceveranno un assegno parametrato alla pensione ma fino ad un massimo di 1.500 euro. Terminato il periodo ‘ponte’ di 3 anni e 7 mesi percepiranno la pensione. Con l’Ape sociale non c’è un prestito della banca che deve essere restituito.

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NO TAX AREA

Nella Legge di bilancio è prevista una riduzione del prelievo fiscale per i pensionati. La manovra punta a sostenere i redditi più bassi e lo fa estendendo la platea di coloro che possono beneficiare della cosiddetta “no tax area”, il reddito minimo non tassabile. Tutti i pensionati, indipendentemente dall’età, non versano l’Irpef se hanno un reddito complessivo fino a 8.000 euro. La manovra uniforma il trattamento che in precedenza era meno favorevole per i pensionati sotto i 75 anni.

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SALARIO DI PRODUTTIVITÀ

Per rilanciare crescita e salari e incentivare la produttività del lavoro, viene potenziato lo sgravio fiscale per la quota di salario relativa al premio di risultato. Aumenta da 2.000 euro a 3.000 euro l’ammontare del premio che viene assoggettato all’imposta sostitutiva del 10% (al posto dell’IRPEF e delle addizionali). Contestualmente si amplia la platea dei possibili fruitori perché viene innalzata da 50.000 euro a 80.000 euro la soglia massima di reddito per poter beneficiare dell’agevolazione.

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CONTRIBUTI LAVORATORI AUTONOMI

Dal 2017 per i lavoratori autonomi titolari di partita Iva e iscritti alla gestione separata, che non siano iscritti ad altre gestioni previdenziali, è stabilita la riduzione dell’aliquota contributiva al 25% (riduzione di 4 punti percentuali rispetto al previsto).

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STUDENTI E APPRENDISTI

Previsto l’esonero contributivo alle imprese che assumono, a tempo indeterminato studenti che hanno svolto periodi di “alternanza scuola-lavoro” o periodi di apprendistato. L’esonero, valido per i contratti sottoscritti dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018, si applica per tre anni, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, nel limite massimo di un importo pari a 3.250 euro su base annua.

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IRES E IRI

Nel 2017 scatterà la riduzione dell’aliquota IRES (imposta sul reddito delle società) dal 27,5% al 24%, misura questa già prevista con la passata legge di stabilità con l’obiettivo di consentire alle aziende italiane di migliorare la propria posizione competitiva, in particolare verso i principali paesi europei. L’IRI (reddito di impresa degli imprenditori persone fisiche) viene assoggettato all’aliquota del 24%, la stessa dell’IRES, anziché essere ricompreso nel reddito complessivo ed essere sottoposto alla progressività dell’IRPEF che può portare la tassazione a livello ben più elevati.

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CANONE RAI

Dal 2017 il canone RAI passerà da 100 a 90 euro annui. Con la Legge di Stabilità 2016 l'importo del canone era già diminuito da 113,50 euro a 100 euro. Con la Legge di Bilancio arriva l’ulteriore sconto del 10%, reso possibile a seguito della nuova modalità di riscossione attraverso l’addebito del canone sulle fatture delle forniture dell’energia elettrica che ha consentito di ridurre l’evasione.

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IRPEF AGRICOLA

Per il triennio 2017-2019 viene abolita l’‘Irpef agricola’. Con la nuova manovra i redditi dominicali e agricoli non concorrono alla base imponibile Irpef di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Il taglio punta a sostenere la competitività delle imprese agricole italiane e prosegue il percorso iniziato con la Legge di Stabilità 2016 che ha tagliato l’IRAP e l’IMU sui terreni agricoli per i quali, si applicava l’aliquota dell'1,9%.

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PARTITE IVA

Dal 2017 l’aliquota contributiva pensionistica per i lavoratori autonomi titolari di partita Iva e iscritti alla gestione separata (e che non siano iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria) si abbassa al 25%. La riduzione è di 4 punti percentuali in meno per l’anno 2017 e 8 in meno per il 2018. Rispetto al livello del 2016 l’aliquota si riduce di 2 punti percentuali.

 

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ACCISE, IVA E TRIBUTI LOCALI

Grazie alla disattivazione della clausola di salvaguardia, prevista in precedenti leggi di stabilità, si evitano aumenti per circa 15 miliardi di euro di Iva e accise che sarebbero scattati dal 1 gennaio 2017. La manovra prevede inoltre la proroga per tutto il 2017 del blocco degli aumenti dei tributi e delle addizionali.

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PUBBLICO IMPIEGO

Per il settore sono stanziati complessivi 1,9 miliardi per il 2017 e 2,6 miliardi per il 2018. Le risorse sono destinate ai rinnovi contrattuali e ai miglioramenti economici dei dipendenti delle amministrazioni statali, alle assunzioni di personale a tempo indeterminato nelle amministrazioni dello Stato, compresi corpi di polizia, Vigili del fuoco, agenzie fiscali. Viene anche prorogato al 2017 il bonus di 80 euro al personale non dirigenziale dei corpi di polizia, vigili del fuoco e forze armate per le attività legate alle accresciute esigenze di sicurezza. Una quota dei fondi (140 milioni di euro per il 2017 e 400 a decorrere dal 2018) è destinata al Ministero dell’Istruzione e dell’Università per il rafforzamento dell’autonomia scolastica e l’incremento di organico necessario.

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SOSTEGNO ALLA NATALITÀ

Al fine di sostenere le famiglie con figli la manovra prevede un contributo di 800 euro per i nuovi nati, o per i bambini adottati, dal 1° gennaio 2017 - complementare al cosiddetto “bonus bebè” che viene confermato - per affrontare le prime spese. Il contributo può essere chiesto dalla futura mamma dalla fine del settimo mese. È previsto anche un aiuto per l’iscrizione all’asilo, sia pubblico che privato, per un massimo di 1000 euro l'anno, che riguarderà i bambini nati dal 1° gennaio 2016 fino a tre anni di età. Inoltre il voucher babysitter da 600 euro viene rifinanziato e viene prorogato per il 2017 e il 2018 il congedo obbligatorio per il padre lavoratore, due giorni nel 2017 e quattro giorni nel 2018.

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