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Avviso relativo al reclutamento di venti unità di personale di cui all’art. 1 della legge 12 marzo 1999, n. 68, da inquadrare nella seconda area – fascia retributiva F/1 – del ruolo unico del personale del Ministero dell’economia e delle finanze, da effettuarsi mediante richiesta numerica di avviamento ai Centri per l’Impiego delle Province di Bologna-Milano-Reggio Calabria-Torino-Trieste-Venezia

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Data di pubblicazione: 18 giugno 2019

Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 4a Serie Speciale – Concorsi ed esami – n. 26 del 2 aprile 2019, sono stati pubblicati gli avvisi con i quali si rende noto che il Ministero dell’economia e delle finanze ha inoltrato ai Centri per l’Impiego delle province di Bologna, Milano, Reggio Calabria, Torino, Trieste e Venezia, richiesta per complessive n. 20 unità di personale, di cui all'art. 1 della legge 12 marzo 1999, n. 68, da inquadrare nella seconda area – fascia retributiva F/1 - del ruolo unico del Ministero dell'Economia e delle Finanze, da destinare presso le sedi del Ministero ubicate nelle seguenti città:

  1. Bologna – 2 unità;
  2. Milano – 5 unità;
  3. Reggio Calabria – 1 unità;
  4. Torino – 6 unità;
  5. Trieste – 3 unità;
  6. Venezia – 3 unità.

Il suddetto reclutamento richiederà, ai lavoratori avviati dal competente Centro per l’Impiego, l’esecuzione di due prove selettive che consisteranno:

  • prima prova: stesura di un elaborato su argomenti di cultura generale, sul rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici e sull'ordinamento del Ministero dell'Economia e delle Finanze;
  • seconda prova: capacità di utilizzo del personal computer.

Le informazioni relative al diario delle prove selettive saranno comunicate direttamente ai candidati con apposite raccomandate con avviso di ricevimento.

Si rende noto che non saranno prese in alcuna considerazione le eventuali domande di partecipazione trasmesse direttamente al Ministero dell'economia e delle finanze da soggetti interessati al citato reclutamento.

Si precisa, infine che l’Amministrazione si riserva la facoltà, in qualsiasi momento, di escludere dalla selezione quei candidati nei confronti dei quali sia stata accertata la mancanza dei requisiti prescritti per l’ammissione al pubblico impiego e, in particolare, qualora fosse accertata l’esistenza di situazioni, anche pregresse, ritenute incompatibili con l’esercizio delle funzioni da svolgere, desunte da eventuali procedimenti penali che implichino l’aver posto in essere comportamenti inconciliabili con le attribuzioni e le funzioni tipiche del posto da ricoprire e con l’espletamento dei compiti istituzionali del Ministero.